Imparare a riconoscere un consulente finanziario valido da uno invece scarsamente professionale è cruciale, soprattutto se desidera raggiungere una crescita significativa del tuo denaro.
Oggigiorno infatti vi sono molti soggetti che si definiscono “professionisti”, ma che di professionale hanno ben poco. Affidare i propri risparmi ed investimenti a questi soggetti che si spacciano per consulenti potrebbe comportare spiacevoli sorprese.
Illustrerò dunque alcuni punti cardine che bisogna andare a toccare assieme al consulente con il quale ci si sta interfacciando.
Quali punti toccare?
1) Domande relative alla sua persona
Innanzitutto, è importante fare all’ipotetico consulente finanziario domande relative alla sua persona. Questo potrebbe sembrare banale (in fondo ti interessano le sue competenze, non se la domenica preferisce andare al mare o in montagna), ma è invece un punto critico, in quanto è fondamentale avere un’interazione con una bella persona. Non dal punto di vista estetico, ma sotto l’aspetto dei valori etici e morali. Il fatto di poter interagire con una persona disponibile e gentile consente in prima battuta di poter instaurare una relazione di qualità e di fiducia.
2) Domande relative ai suoi studi e alle sue certificazioni
Altro tema da affrontare è relativo alla carriera accademica e professionale del consulente. Chiedere quali sono stati gli studi effettuati dal consulente finanziario durante la sua vita può aiutare a capire il livello di preparazione dello stesso. Chiaramente, ci sono professionisti non laureati più competenti di altri laureati, però è anche vero che se una persona ha finito in tempo i suoi studi universitari ed ha varie certificazioni e abilitazioni, è probabile che sia un consulente di più larghe vedute. Non temere quindi di chiedere al professionista quali risultati ha raggiunto e come li ha raggiunti.
3) Domande relative al suo compenso
Questo punto in realtà è il più importante.
E’ di fondamentale importanza chiedere al consulente finanziario: “In che modo guadagni?”
La stragrande maggioranza non pone mai al consulente questa domanda: a volte per timidezza, a volte per pudore, a volte ancora perché crede ingenuamente che il professionista lavori gratis.
Vi do un consiglio che spero mettiate subito in pratica.
Chiedete al consulente: “Sei dipendente o sei in libera professione?”
Se vi risponderà che è un dipendente, allora senza ombra di dubbio la sua remunerazione dipende dai prodotti che vende.
Se deve vendere dei prodotti finanziari, è molto probabile che il suo “catalogo” sia ridotto e che il suo unico compito sia per l’appunto piazzare i prodotti che la sua banca gli dice di vendere.
È quindi fondamentale affidare i propri risparmi ed investimenti ad un consulente che opera in consulenza e che sia dunque esente da conflitto d’interessi!
L’unico interesse di un vero consulente è quello di far crescere sempre di più il denaro investito, poiché prende una percentuale sui vostri guadagni (più crescono i soldi, più cresce la sua percentuale di guadagno).
In conclusione, trovare sin da subito il consulente finanziario adatto alle proprie esigenze non è un miraggio, è davvero possibile. Ma è anche buona prassi non fermarsi a parlare solo con il primo che si incontra. Confrontarsi infatti con più di un consulente consente di capire cosa offre il mercato della consulenza finanziaria e quali sono i vari modus operandi, in modo tale da poter scegliere con decisione e fermezza il professionista con cui lavorare.