Quando si parla di immobili, noi italiani siamo particolarmente sensibili.
Lo siamo in quanto, non per colpa nostra, abbiamo ereditato tutta una serie di distorsioni cognitive dai nostri nonni, genitori e parenti circa l’opportunità profittevole di investire nel mercato immobiliare.
Il 73% degli italiani possiede almeno una casa di proprietà: questo dato è tra i più alti al mondo.
Lo scopo del post non è quello di convincere a non comprare immobili, anzi. E’ ben più nobile.
Il fine ultimo di questo post è metterti in allarma qualora tu stia approcciando questa decisione economico-finanziaria con superficialità!
Comprare una casa ha anche dei vantaggi, questo è indubbio: essere il proprietario della casa in cui si vive permette infatti di non dover sostenere il costo di un affitto o di una rata di mutuo.
Se però, invece di farci guidare dalle nostre credenze ci facessimo guidare dai numeri e dalla statistica, potremmo scoprire cose poco piacevoli.
In questo post vedremo alcuni motivi per cui investire in immobili potrebbe non essere una buona idea.
1) Ragionare sul costo opportunità
Quando si tratta di immobili, si dovrebbe tenere conto dei rendimenti che si potrebbero ottenere impiegando il capitale in un altro tipo di investimento.
Si deve infatti ragionare sulla possibilità di investire sui mercati finanziari, in vari modi e tempi, al posto di acquistare una casa e metterla in affitto o tentare di rivenderla ad un prezzo maggiore.
Operare in maniera profittevole sul mercato immobiliare non è affatto facile: sono necessarie molte competenze di tipo specialistico, tra cui:
– conoscenza della zona geografica
– conoscenza la tipologia dell’immobile
– conoscenza della normativa di riferimento
ed altre ancora.
2) Conoscere l’andamento del mercato
Ad eccezione della città di Milano (dove i prezzi degli immobili e degli affitti nel corso dell’ultimo decennio sono saliti alle stelle), il resto del Belpaese presenta quotazioni in forte affanno.
Una ricerca di Immobiliare.it (grafico seguente) evidenzia come il prezzo medio degli immobili ad uso residenziale, in Italia, negli ultimi 8 anni sia calato di oltre il -10%.
3) Costi, costi… e ancora costi
Gli immobili presentano tutta una serie di costi che incidono molto sulla buona riuscita di un’operazione di acquisto e rivendita o di messa a rendita.
Tra i principali si annoverano:
- Imposta di registro
- Tasse di archivio
- Imposte ipotecarie
- Imposte catastali
- Onorari notarili
- Contributi alla Cassa Nazionale Notariato
- Visure
Se c’è di mezzo un’agenzia immobiliare, inoltre, bisogna aggiungere:
- costi di mediazione
Se si sta acquistando l’immobile e di mezzo c’è un mutuo:
- Costi di istruttoria
- Costi di erogazione
- Interessi passivi
- Costi legati alle assicurazioni sulla vita / incendio, etc..
Insomma, come sicuramente avrai capito, prima di effettuare qualsiasi tipo di operazione di natura immobiliare è buona prassi tenere in conto tutta una serie di variabili e di fattori che potrebbe complicare l’operazione stessa, rallentandola, ancorandola o far lievitare di molto il suo costo.
Per evitare situazioni spiacevoli, chiedere il parere di un professionista può risultare una mossa vincente e soprattutto… in grado di tagliare drasticamente i costi.
